Il Santuario tratto da Santuario Basilica S. Maria della Neve di N. Franciosa

DESCRIZIONE DELLA CHIESA

Il santuario della Madonna della Neve trovasi ubicato al centro dell'abitato, in angolo tra la via S. Pietro e la Piazza Vincenzo Aprea, a confine tra il vecchio nucleo del centro storico e la nuova zona residenziale.

LA FACCIATA

Questa facciata a struttura muraria intonacata e dipinta contiene elementi tipici architettonici e decorativi di stile neoclassico in quanto subì un radicale intervento di restauro, su progetto dell' architetto Filippo Botta. Si sono eseguiti successivi restauri dopo la 2' guerra mondiale e nel 1979/80.
Essa è divisa in tre zone: una centrale e due laterali. Quella centrale è costituita da due grosse colonne di muratura intonacate con capitelli in stucco con volute di stile composito; le colonne, poggianti su piedistalli rivestiti di spesse lastre di pietra vesuviana, reggono un timpano decorato con mensolette, in aggetto rispetto alla parete di fondo. Ai lati delle colonne, dalla parte esterna, vi sono delle paraste con capitelli simili a quelli delle colonne, che delimitano la zona centrale da quelle laterali. Queste ultime sono molto più semplici e di minore altezza rispetto a quella centrale.
La facciata ha tre vani di porte contornate da stipiti in piperno, uno per ogni navata. La porta centrale ha una cimasa di coronamento con due volute (frontone bimensolare) sormontata da semplice e piccolo rosone; le porte laterali hanno, superiormente all'architrave, ognuna una finestra semicircolare. Tutte e tre le porte sono rivestite di lamiera; quella centrale ha sovrapposte decorazioni anche metalliche.

IL CAMPANILE

Accanto alla facciata della chiesa si erge l'alto campanile costruito dalla fondamenta a spese dell'Università di Ponticelli.
Tale campanile, già alla fine XVI aveva un orologio che batteva le ore. In esso vi erano due campane.
L' antico campanile crollò nel 1860 forse per le forti oscillazioni del gran suonare delle grosse campane; fu poi riedificato a spese del Comune di Ponticelli sotto la direzione dell' Architetto Filippo Botta tra il 1867 e il 1872.
Per varie vicende poi ha subito nel tempo molteplici degradazioni.
Per l'interessamento del Parroco Don Biagio Napoletano nel 1957 furono eseguiti i necessari lavori di riparazione dei danni di guerra.
Attualmente il campanile in struttura muraria è ricoperto da intonaco con elementi decorativi ed architettonici in stucco che determinano le caratteristiche estetiche. E costituito da una parte inferiore a pianta quadrangolare e da una superiore a pianta ottogonale che termina in alto con una cuspide anch’essa ottagonale rivestita da « riggiole » di colore giallo e verde ed ha sul vertice una sfera metallica con croce ed una bandierina.

LA NAVATA CENTRALE

L 'interno della chiesa è diviso in tre navate da pilastri che determinano cinque varchi per lato di cui uno all'inizio della navata, architravato, più piccolo e stretto rispetto: altri sormontati da archi.
La navata è lunga m 22,50 e larga m 9,30. Sui pilastri in muratura risaltano le lesene, con capitelli compositi a stucco, e le basi modanate in marmo bianco. Superiormente agli archi corre una trabeazione in stucco su cui si imposta la volta a botte decorata a riquadri e rosoni in stucco, caratteristici elementi decorativi neoclassici.

L'ORGANO

Sull'ingresso, sorretta da colonne in muratura rivestite con intonaco a stucco ad imitazione marmo, è la cantoria con il parapetto, anche in struttura muraria e con il piano di calpestio in legno. Su questa cantoria è installato il grande organo polifonico costruito nel 1870 dall’organaro Marcellino Abbate di Airola.
Per volere del compianto Parroco Don Giovanni Piantadosi, subì una profonda trasformazione e ammodernamento; fu inaugurato il 31 1uglio 1932.
Per le trasformazioni subite questo organo risulta a sistema pneumatico tubolare con mantici ad aria alternati. Ha due tastiere e una pedaliera. Il tutto è racchiuso nell' antica mostra di legno in stile settecentesco con ornati dorati bene intagliati e che si conclude con coronamenti, festoni e angeli tubanti. Il complesso è opera di Filippo Botta architetto, Pasquale Carbone scultore e Gabriele Matania intagliatore.
In occasione delle manifestazioni per il Bicentenario (1988), per ricordare in modo sensibile la proclamazione della Madonna della Neve a Protettrice di Ponticelli, si è provveduto ad un nuovo ripristino dell'organo.

L'ACQUASANTIERE

Presso i due primi pilastri vi sono le acquasantiere settecentesche in marmo a forma di conchiglia.

IL PULPITO

A metà navata, a sinistra entrando nella chiesa, presso il terzo pilastro è situato il pulpito.
Questo è una pregevole opera di marmo bianco e colorato. Un gruppo ai colonnine di granito scuro, con basi e capitelli bianchi intagliati, sostiene la piattaforma ottagonale e otto mensole di marmo a fogliame, disposte con tenuta verticale nel dado sormontante i capitelli suddetti.
Ha sculture in marmo che raffigurano S. Pietro, S. Paolo, e Gesù Cristo e in bronzo i quattro Evangelisti.
E coperto da baldacchino anche esso in marmo. Si accede ad esso con una scaletta ricavata nel pilastro della navata. Questo pergamo fu voluto dal Parroco Don Ferdinando Grieco a ricordo della solenne Incoronazione della Madonna della Neve. Fu eseguito, sotto la direzione dell'architetto Conte Filomeno Botta, dagli artisti Cav. Mossuti e Martucci.
Fu inaugurato il 2 agosto 1914.

LE OPERE D'ARTE PITTORICHE

Nella zona al di sopra dell'arco trionfale, durante i lavori di restauro della chiesa del 1924, essendo Parroco Don Giovanni Piantadosi, furono eseguiti dal pittore Luigi Tammaro (1873-1931) la scena del colle Esquilino con il Papa Liberio (La leggenda che riguarda la costruzione della chiesa di S. Maria Maggiore in Roma) e, nei pennacchi della cupola, i quattro evangelisti. Questi ultimi per l'umidità, presto si deteriorarono.
Lungo la navata da ogni arcata pende un lampadario per l'illuminazione artificiale.
La luce naturale penetra nella chiesa attraverso dieci finestroni arcuati, cinque per lato, che si aprono in alto al di sopra del cornicione

IL PRESBITERIO

Alla navata principale segue il presbiterio che è rialzato, rispetto al piano di calpestio della navata principale, di tre scalini. E coperto cupola del diametro di m 5,60 che si imposta sopra l'arco della navata centrale, su quello dell'abside, e dei due cappelloni. In detta cupola si aprono due finestre ovali per dare luce naturale alla sottostante zona presbiteriale e due sono finte.
L 'intradosso di questa cupola è decorato con pitture a tempera, di soggetto mariano, di Carmine Adamo eseguite nel 1969: l' Annunciazione, la Natività, le Nozze di Cana e la Discesa dello Spirito Santo.
Nei pennacchi vi sono dipinti a tempera da Luigi Franciosa (1886-1946). I quattro Evangelisti (1946), in sostituzione di quelli andati completamente distrutti, del pittore Luigi Tammaro nella conca un gruppo di angeli (Tammaro - Franciosa -Adamo ).
Nel 1969, sia gli Evangelisti che la scena dell'Esquilino del Tammaro, perché versavano in cattivo stato, sono stati restaurati da Carmine Adamo.

L'ALTARE

Al centro del presbiterio, durante gli ultimi lavori di restauro promossi dal parroco Don Agostino Cozzolino, è stato costruito il nuovo altare rivolto verso il popolo impiegando gli elementi marmorei scolpiti e intarsiati dell'altare maggiore preesistente.
L' antico altare maggiore venne consacrato dal Mons. Gennaro Guglielmini nel 1733 per delega ricevuta dall'Em.mo Arcivescovo di Napoli, Francesco Pignatelli.

IL TRONO DELLA MADONNA DELLA NEVE

Nella zona absidale della lunghezza di m 14,55 e della larghezza di m 5,60 si erge il trono della Madonna della Neve, di stucco liscio, ad imitazione marmo, adornato da sei colonnine con capitelli, fregio e frontone con decorazioni.
Fu realizzato su progetto dell' Architetto Filippo Botta nel 1870 (in sostituzione della preesistente nicchia costruita tra il 1743 e il 1759 durante i lavori di ripristino della chiesa al tempo del Parroco Don Pietro Ammendola. Questo trono, allorche l'altare fu trasformato per essere rivolto verso il popolo, nei recenti restauri del 1968 è stato trasportato più avanti rispetto alla precedente posizione, riducendone di conseguenza l'altezza. Esso ha come basamento buona parte degli elementi marmorei intarsiati dell'antico altare maggiore.
I lavori furono eseguiti con il valido contributo dell'Ing. Roberto Canitano sotto la direzione artistica del Prof. Carmine Adamo.

LE NAVATE LATERALI

Le due navate laterali, ognuna della lunghezza di m 22,55 e della larghezza di m 3,40 sono coperte con cupolette leggermente ellittiche in struttura muraria estradossate, tipiche delle costruzioni campane, a sesto ribassato. Dette cupolette sono in corrispondenza di ogni cappella laterale. Esse sono sorrette da archi che insistono sui pilastri che, come già detto, dividono la navata principale da quelle laterali, dagli archi trasversali e da quelli delle cappelle. Tutto l’insieme è di buona forma costruttiva con elementi decorativi di stucco a rilievo come fasce, cornici e stelle al centro dell’intradosso delle cupolette; significativi, per lo stile, i peducci alle imposte degli archi.
Al piè dei pilastri corre una zoccolatura di lastre di marmo bianco e bardiglio.
Dalla navata laterale destra si accede alla cappella di S. Gennaro, Arciconfraternita del SS. Rosario, Immacolata Concezione, Vulgo S. Anna, S. Vincenzo, Battistero e alla Sacrestia.
Dalla navata laterale sinistra si accede alla cappella del Crocifisso, S. Lucia, S. Antonio di Padova, S. Teresa, S. Antonio Abate e S. Raffaele.

Basilica Santuario Maria SS. della Neve - Piazza Vincenzo Aprea, 2 - 80147 - NA
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